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  • Anna Buzzi

REIKI, "Energia Vitale Universale" per il Benessere Psicofisico


Simbolo Reiki

Cosa è il Reiki? È una tecnica di origine giapponese, immediata e naturale, che permette di riequilibrare e di ritrovare benessere psicofisico utilizzando semplicemente le mani. Reiki è una parola giapponese che significa "Energia Vitale Universale", infatti è formato dai termini Rei che possiamo definire come “Forza Spirituale” e Ki che possiamo tradurre come "Energia che scorre nel Corpo" o "Forza Interiore".

Il Reiki è un efficace tecnica di riduzione dello stress, di rilassamento e ripristino del benessere fisico attraverso appunto l’uso dell’energia universale, ovvero l’energia che permea l’universo e costituisce il “mattone” fondamentale di ogni cosa, sia essa vivente o inanimata. Detta energia non è quella propria dell’Operatore ma è prelevata dall'esterno e tramite esso canalizzata (attraverso i canali che tutti abbiamo) nelle braccia fio alle mani, dalle quali sgorga. Totalmente privo di controindicazioni è applicabile, non solo su persone, ma anche su: oggetti (eccetto quelli metallici), piante, animali, a situazioni e a distanza.

Ma dove e come nasce? Ecco una breve descrizione. La storia del Reiki inizia nel 1922 quando Mikao Usui iniziò

Sig.ra Hawayo Takata

a diffonderlo, ma è rimasto tra pochi eletti fino al 1970, quando l’insegnante Sig.ra Hawayo Takata si dedicò ad insegnarlo negli USA; ancora nel 1980, alla sua morte, si contavano solo 22 insegnanti: da allora il Reiki ha avuto una ascesa inarrestabile, ed in poco più di 30 anni si è diffuso in tutto il mondo, entrando ovunque anche negli ospedali. Mikao Usui, era un grande esperto di arti marziali e praticante buddista, mise a punto una tecnica idonea a ritrovare e mantenere la salute (con visione orientale e riguardante quindi sia il corpo che la mente), basata sulla possibilità di diventare canali che veicolano l’energia presente ovunque (detta per questo universale) per trasmetterla attraverso le mani a noi stessi o ad altre persone. In quel periodo esistevano in Giappone altre discipline aventi lo stesso scopo, ma il suo metodo, che associa semplicità ed efficacia, era completamente diverso e ciò gli permise di divenire immediatamente noto. La Sig.ra Takata visse negli USA in un periodo, ovvero durante

la II guerra mondiale, in cui il Giappone mal visto, ed addirittura molti giapponesi venivano internati in campi di concentramento (non la Takata fortunatamente). Anche il buddismo, allora, non era bene accetto, essendo gli USA un paese molto puritano; fu molto probabilmente per questo che la Sig.ra Hawayo Takata modificò la storia del Reiki descrivendo Usui come un monaco cristiano che aveva studiato in università statunitensi; tale storia ha resistito fino a pochi anni fa (a volte la sento ancora girare, veramente) quando attraverso ricerche in Giappone si è chiarita la vera storia del Reiki. Purtroppo però, a tutt'oggi, il pregiudizio soprattutto legato ad ambienti “bigotti” o di “estremismo religioso”, persiste anche se sempre più debolmente.

Essendo un’energia che scorre attraverso l’operatore ed esce dalle mani, il Reiki va dove l’Operatore posa le mani e da lì si dirige da solo dove e nella quantità che serve, all'Operatore non testa che lasciarlo fluire finché lo sente scorrere.

Le domande più frequenti che mi sento rivolgere sono:

  • Per cosa è il caso di sottoporsi a un trattamento Reiki?

  • Prevenire o ridurre l’Ansia o il Panico

  • Per ogni tipo di malattia anche cronicizzata

  • Per traumi

  • Ustioni

  • Per prevenzione (il Reiki previene le malattie)

  • Personalmente lo uso su me stessa per situazioni di “pronto soccorso” (tagli, scottature e tutti quei piccoli e fastidiosi inconvenienti quotidiani)

  • A cosa di diverso dalla persona può essere applicato il Reiki?

  • Medicinali (alla singola pastiglia se l’involucro è in metallo o all'intero flacone) per diminuire gli effetti collaterali; unica eccezione sono quei medicinali che bloccano qualche funzione del corpo come la Pillola anticoncezionale poiché perderebbe la sua efficacia.

  • Animali, adorano il Reiki e quando ne hanno assorbito a sufficienza si allontanano da soli. Tra l’altro gli animali sono in grado di percepire il Reiki fino a 2 m di distanza da chi lo pratica, vedo le reazioni del mio cane quando, la sera a casa, pratico Reiki a distanza su qualche cliente, si accoccola nella cuccia e si mette a dormire pacificamente dopo avermi guardato…e dorme fino al giorno seguente svegliandosi più vivace e in forma che mai!

  • Piante

  • Ambienti (li purifica)

  • Situazioni (se si vuol favorire una situazione)

  • Cibi e bevande (cos’ho nel piatto/bicchiere? Se non sono sicura che sia “igienicamente” sicuro lo reikizzo e vado tranquilla)

  • Ci sono situazioni in cui è il caso di evitare/ritardare il Reiki? Perché?

  • In caso di fratture scomposte è il caso di evitare finché non sono state ricomposte, ciò perché il Reiki accelera il risaldarsi dell’osso in questione

  • Se c’è un drenaggio inserito in una ferita, il Reiki purifica e si correrebbe il rischio di intasare il drenaggio

  • Se la persona è sotto anestesia perché la si sveglierebbe, a meno che, facilitare il risveglio non sia ciò che si vuole

  • Nelle donne che durante la gravidanza hanno superato il 7° mese è meglio saltare l’addome in un trattamento diretto (non a distanza) perché il bambino tende a girarsi verso la fonte del Reiki, ovvero le mani dell’Operatore

  • In caso d’infarto recente evitare la posizione del Cuore nelle prime sedute, poiché il potenziale formicolio che la persona potrebbe percepire durante il trattamento la potrebbe spaventare

Il trattamento Reiki “diretto” avviene a contatto diretto con la persona e dura circa un’ora; in alternativa c’è il trattamento “veloce” che va ad agire direttamente sui 7 Chakra Principali, ed è quindi una vera e propria “scarica energetica” (infatti i Chakra vengono a trovarsi tra le 2 mani senza toccare però la persona) per essi, terminando con l’accarezzamento dell’Aura e dura all'incirca una decina di minuti.

Cosa sono i Chakra? Sono centri energetici dove scorre l'energia del nostro corpo. L'energia che si accumula nei Chakra ci consente di avere un'attività intellettuale, emotiva e spirituale. Scopriamo, uno per uno, i 7 Chakra principali:

  • 1° Chakra, Muladhara o “Chakra della radice”; Posizione: nella parte inferiore del Bacino, tra Coccige e Pube; Colore: rosso; Significato: è la stabilità psichica nelle diverse situazioni della vita, la capacità di governare gli istinti; poiché ha solo un polo, tende ad essere un po' più grande degli altri Chakra. È il Chakra con cui vengono assorbite le energie della Terra e scaricate le tensioni eccedenti mediante l'atto sessuale.

  • 2° Chakra, Svadhistana o “Chakra sacrale”; Posizione: metà inferiore del ventre, regione pubica; Colore: arancione; Significato: è il piacere, la gioia di vivere, la sessualità espressa al massimo delle sue potenzialità.

  • 3° Chakra: Manipura o “Chakra del Plesso Solare”; Posizione: all'altezza del Plesso Solare per l’appunto; Colore: giallo; Significato: è la capacità di agire energicamente, la volontà, l'autostima e l'autonomia personale. In senso spirituale è l'essenza attiva di cui siamo stati dotati.

  • 4° Chakra, Anahata o “Chakra del cuore”; Posizione: sul petto, all'altezza del seno, tra i 2 capezzoli; Colore: verde; Significato: è la capacità di amare emotivamente, provare cioè un sentimento che non parte tanto dalla mente, quanto dal cuore. Occorre ricordare che, nella tradizione yoga, amore e ascolto sono in stretta relazione; spiritualmente parlando, hanno la stessa valenza. Inoltre crea un ponte tra i primi 3 Chakra (ovvero quelli più terreni) e i 3 successivi (legati ad aspetti più spiritali).

  • 5° Chakra, Yishuddha o “Chakra della gola”; Posizione: all'altezza della Gola; Colore: azzurro; Significato: è la creatività, la comunicazione, la spiccata percezione estetica. I bravi artisti, in generale, sono persone nelle quali il Yishuddha è ben sviluppato. In senso spirituale, infatti, rappresenta la connessione con l'altrove, l'essere in comunicazione con dimensioni che superano l'umano.

  • 6° Chakra, Adjnia o “Chakra del terzo occhio”; Posizione: si trova sulla fronte, tra le Sopracciglia; Colore: indaco; Significato: è la mente tattica, razionale. In senso spirituale è il terzo occhio, come qualità della persona è la fiducia in se stessi, ma anche l’intuito.

  • 7° Chakra, Sahasrara o “Chakra della corona”; sopra il cranio, alla sommità della Testa; Colore: viola; Significato: è la capacità spiccata di pensare strategicamente, cioè abbracciare la situazione con il pensiero; in senso spirituale è la comunione con il Divino, in senso individuale è l'autorealizzazione. La completezza del nostro essere.

Poi c’è il Reiki a distanza e /o a situazioni (ogni seduta a distanza ha una durata minima di 10’ fino a fluisce, mi è capitato di fare una seduta a distanza di oltre un’ora! Una sessione dura una settimana, ed è formata dalle relative sedute quotidiane), personalmente inserisco sempre la frase “Per il massimo bene di (nome di chi è coinvolto) e di tutti”, soprattutto nelle situazioni, poiché noi, coscientemente, anche in ottima fede, non sappiamo cosa sia veramente il meglio per noi, potrebbe essere che sia tutto il contrario di ciò che ci aspettiamo, in questo caso il Reiki ci aiuterà ad affrontare la situazione nel modo giusto e a trarne il meglio per crescere e migliorarci; lui, il Reiki, sa sempre dove andare…

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