Il Massaggio Sportivo risale ai tempi dell’antica Grecia e dell’impero Romano, queste due civiltà tenevano in grande considerazione la cura del corpo incluse le cure massoterapiche per prevenire i traumi e migliorare il rendimento atletico, si erano infatti resi conto della loro efficacia nel ridurre la fatica durante le competizioni, ottenendo maggior elasticità muscolare e migliorando il ritmo metabolico dell’atleta, in questo modo gli allenamenti potevano essere più: intensi, prolungati e frequenti sia per prepararsi alla lotta che per gli sport olimpici.
Purtroppo con la caduta dell’Impero anche queste tecniche si persero. Nel XVI secolo Paracelso riportò in auge le Frizioni per: la salute, la vigoria e il loro mantenimento e in alcuni casi cura. Si deve all’università di Padova l’aver dato un indirizzo scientifico, in tale periodo, al Massaggio con l’ausilio di studiosi e medici.
Pehr Henrik Ling (Ljunga, 15 novembre 1776 – Stoccolma, 3 maggio 1839) è stato un medico e fisioterapista svedese, si laureò nel 1797 all'Università di Uppsala. Successivamente partì per l'estero e viaggiò per sette anni: durante questo primo viaggio conobbe un certo "Ming", un cinese che lo incuriosì sulle pratiche delle arti marziali e il Tuina, una terapia manuale per la cura del corpo praticata in Cina. Tornato in Svezia, Ling approfondì un possibile approccio di quanto imparato nella medicina tradizionale occidentale, elaborando un sistema di ginnastica diviso in quattro parti (pedagogica, medica, militare e estetica) che integrasse gli insegnamenti del Tuina fondando a Stoccolma l'Istituto centrale di “ginnastica e massaggio” e scrisse “Base generale della ginnastica” (pubblicato dopo il 1840), ancor oggi fondamentale per ogni attività ginnica a corpo libero e con i piccoli attrezzi. Le sue metodiche divennero famose in tutto il mondo con il nome di Ginnastica e Massaggio Svedese”; il Massaggio Sportivo applica fondamentalmente le manovre del Massaggio Svedese con variazioni di intensità, ordine e durata, in particolare nel Massaggio Pre gara e Post gara.
Viene eseguito su persone sane, ai cui sistemi: Osteo-Muscolo-Articolare e Nervoso sono richieste prestazioni superiori a quelle fisiologiche, infatti, gli obbiettivi del Massaggio Sportivo sono di: aumentare le prestazioni dell’atleta, prepararlo ad un allenamento corretto e sicuro dato che con le opportune manovre si possono ridurre drasticamente le possibilità di traumi durante l’attività sportiva.
L’azione principale del Massaggio consiste principalmente nell'allontanare i detriti (prodotti di scarto del metabolismo cellulare dei vari apparati) dai tessuti; agisce poi indirettamente su: la circolazione sanguigna e linfatica, aumento della temperatura locale, sulle terminazioni nervose (anestetizzante sulle fibre sensitive e eccitante su quelle motorie). Il massaggio agisce principalmente sui seguenti Apparati:
Cute e Sottocute
Sistema Circolatorio Arterioso, Venoso e linfatico
Sistema Muscolo-Scheletrico
Apparato Neurologico
Apparato Digerente e Genito-urinario
In che modo agisce so ognuno di questi apparati? Perché è importane che lo faccia? Vediamolo assieme:
Cute e Sottocute sono il nostro punto di contatto con l’esterno, quindi hanno funzioni basilari:
Protegge dagli agenti esterni
Svolge un’azione termoregolatrice
Consente l’assorbimento di sostanze volatili
Consentendo l’assorbimento di Ossigeno e l’emissione di Anidride Carbonica è parte integrante della respirazione
Depura l’organismo attraverso il sudore e le altre manifestazioni cutanee
Svolge funzioni di trasformazione e sintesi
Consente di percepire sensazioni: tattili, termiche e dolorifiche, in breve è un raffinato organo di senso.
Le azioni dirette del massaggio su Cute e Sottocute sono:
Agisce sui liquidi cellulari in eccesso, ovvero la Cellulite
Effetto ammorbidente delle cicatrici e nutriente sugli strati tessutali
Libera le Ghiandole sudoripare e sebipare favorendo l’allontanamento delle cellule in desquamazione dallo strato superficiale
Provoca un effetto sedativo-antalgico da stimolazione sulle terminazioni nervose
Riscaldamento da attrito
Le azioni riflesse sono:
Aumento della temperatura corporea locale
Inibizione o diminuzione del dolore secondo la “Gate Theory” o “teoria del cancello” per dirlo in italiano
Iperemia da stimolazione dei Centri vasomotori
Modificazione della sintomatologia dolorosa anche in profondità
Sul Sistema Circolatorio Arterioso, Venoso e Linfatico, effetti diretti:
Azione Pompa, ovvero la facilitazione del ritorno Venoso e Linfatico
Libera i tessuti dai prodotti del Metabolismo Cellulare
Migliora la Gittata Sistolica, grazie ad un maggior riempimento sistolico, aiutando così la funzione cardiaca
Le azioni riflesse sono:
Aumento della diuresi dato dall’eliminazione dei liquidi interstiziali in eccesso
Diminuzione della frequenza cardiaca (Bradicardia)
Modificazione della pressione arteriosa
Una modificazione del calibro vasale e conseguente miglioramento dell’irrorazione
Sul Sistema Muscolo-Scheletrico,
Sui Muscoli, effetti diretti:
Apporto di sangue “fresco” con relativi benefici sul trofismo
Aumento della temperatura
Azione defaticante, favorendo così anche il drenaggio delle tossine poiché la fatica muscolare provoca un intasamento dei vasi ad opera degli scarti cellulari
L’aumento del drenaggio di sostanze nocive, ovvero sostanze di scarto derivate dal metabolismo muscolare (come l’Acido Lattico) che provocano dolore
Scollamento di “briglie” aderenziali che si formano in seguito a microtraumi muscolari
Sui Muscoli, effetti riflessi:
Diminuzione del dolore e aumento della soglia del dolore per la stimolazione delle fibre sensitive
Modificazione del Tono Muscolare per la stimolazione dei Recettori Muscolo-Tendinei
Vasodilatazione, ciò comporta un aumento della vascolarizzazione e della temperatura
Sulle Articolazioni, effetti diretti:
Ammorbidisce e libera le strutture Capsulo-legamentose
Elasticizza le parti molli (tendini e borse periarticolari)
Favorisce il riassorbimento di gonfiori circondano un’articolazione o che si trovano nelle sue immediate vicinanze (periarticolari) e il riassorbimento di versamenti endoarticolari
Migliora il gioco articolare
Sulle Articolazioni, effetti riflessi:
Diminuisce il dolore
Migliora la percezione segmentale tramite la stimolazione dei recettori propriocettivi situati all’interno dell’articolazione stessa
Sul Sistema Nervoso, effetti locali o segmentari:
Alleviamento di alterazioni sensitive e neuro-trofiche periferiche
Attenuazione di turbe internistiche tramite connessioni metameriche (riflessoterapia)
Effetti generali:
Psicologicamente positivo poiché si ricollega alla relazione di aiuto
Rilassante
Ripristino di una corretta immagine corporea reale
Stimolante nel Pre gara e Sedativo nel Post gara, in base alle manovre utilizzate
Apparato Digerente e Genito-urinario, effetti diretti:
Favorisce l’avanzamento del contenuto Gastrico e Intestinale
Azione riflessa:
Aumento della secrezione dei vari organi
Riequilibrio della peristalsi intestinale
Riequilibrio della funzionalità renale
Rilassamento nelle condizioni di spasmo viscerale
Stimolazione negli stati di atonia
Vasocostrizione/vasodilatazione degli organi interni
Non tutti gli sport però sollecitano maggiormente i medesimi distretti muscolari e quindi vanno trattati alla stessa maniera, vediamoli celermente partendo dal più popolare:
Calcio: in questo sport vien sfruttato e per un lungo periodo di tempo tutto il corpo, quindi il massaggio, si parla di Post gara, dovrà essere il più completo possibile con particolare attenzione all'addome, cosce, alla zona Lombare della Colonna Vertebrale e soprattutto a gli adduttori.
Ciclismo: qui vengono sfruttati in particolare i muscoli degli Arti inferiori e gli Addominali; ne consegue che le zone maggiormente interessate saranno dalla zona Lombare in giù, ma anche le mani e i polsi sono molto sollecitati, se poi si ha a che fare con dei mountain bikes, mani e avambracci subiscono forti sollecitazioni quindi si renderà necessario massaggiare anche loro.
Pallacanestro: sollecita tutte le parti del corpo, però, una particolare attenzione la meritano le gambe per via della corsa laterale, a scatti e per i salti
Pallavolo: pettorali, Spalla, Braccia (ci si dovrà prendere particolare cura del braccio di battuta e di schiacciata), Mani e Dita (sono frequenti i microtraumi), Addominali e poiché anche qui ci sono vari spostamenti laterali dovremo avere cura di Adduttori e Glutei, ma anche di Tricipiti surali e Quadricipiti per il caricamento.
Nuoto: è un mondo a sé stante che prevede un pre e un immediato post gara molto particolari, prima un massaggio generale stimolante con particolare cura alla muscolatura del torace e delle spalle, come esce dall'acqua un massaggio energetico a forti pressioni ma di breve durata per ottenere una pronta reazione, solo a questo punto si potranno usare manualità più blande a scopo calmante. In questo sport molto importante è la specialità del nuotatore, non tutti gli “stili” sollecitano le medesime parti del corpo, quindi bisognerà agire in conseguenza.
Podismo: viene sfruttato maggiormente la Regione Lombare e i Polpacci, oltre ovviamente ai piedi.
Salto: impegna maggiormente (qualunque tipo di salto esso sia: in lungo, in alto o con l’asta) gli Arti inferiori, Tronco, Addome, Colonna Vertebrale e ovviamente le Articolazioni: Anche, Ginocchia, Caviglie e… i Piedi, richiederà quindi un massaggio generale.
Lanciatori: sforzano maggiormente: Zona Lombare, Gambe, Spalle e Braccia, quindi massaggeremo con maggiore attenzione tali distretti con particolare cura per le Mani.
Tennis: impiega maggiormente i muscoli delle braccia e delle Mani, i Rotatori e Flessori del tronco e tutti i Muscoli degli Arti Inferiori, più le Articolazioni del Collo, Spalla, Gomito, Costo-vertebrali, Sterno-Costali, Anche, Ginocchia e Caviglie…insomma, danno da fare.
Pugilato: per aiutare il pugile ad ottenere elasticità, forza e velocità ci
sono manovre con pressioni appropriate, non forti però al contrario di quanto ci si potrebbe aspettare.
Arti marziali: vale un po’ il discorso del Pugilato ma considerando che gli Arti inferiori vengono usati in modo molto differente con maggiori
Sollevamento pesi: qui Spalle, Torace e Colonna Vertebrale sono i distretti maggiormente interessati; ci serviranno forza e lentezza per mantenerli in forma.
Canottaggio: questi atleti sforzano maggiormente i Muscoli Toracici, Lombari, Addominali, delle Braccia e delle Gambe, quindi un buon massaggio generale con particolare attenzione a queste zone e ciò che ci vuole.
Scherma: impegna tutto, quindi un bel massaggio generale con particolare attenzione alle zone più attivate e quindi Braccia, Colonna Vertebrale, Quadricipiti e Anche.
Si potrebbe continuare ma la lista diventerebbe troppo lunga e noiosa per chi legge… trovo più interessante parlare un attimo dei Trigger Point o TP che dir si voglia.
I TP sono facili da riscontrare durante il massaggio, ad un atleta in modo particolare, infatti un muscolo contratto potrebbe, se non trattato, nel tempo cronicizzare e divenire meno elastico, più rigido alla palpazione e non essere più in grado di svolgere come prima la sua attività che permetteva di eseguire all'articolazione certi movimenti; normalmente questi muscoli si presentano dolenti ad una media palpazione e, soprattutto in queste zone di tessuto muscolare, o nella fascia ad esso associato, possono crearsi i Trigger Point. Il TP consiste in una porzione circoscritta di muscolo o fascia (formazione a forma di nastro palpabile), indurita (paragonabile come dimensioni all'incirca quella di un pisello) e dolente alla palpazione, in detti punti si instaurano poi delle sensibilizzazioni dei nervi, aumento del metabolismo e ridotta circolazione. Sarebbe consigliabile trattare il Trigger Point quanto prima, poiché questa fase iniziale di disfunzione neuromuscolare, se non trattata, può progredire ad una fase distrofica e causare alterazioni tissutali del muscolo. La digitopressione del Trigger Point evoca dolore; in molti casi il dolore in questione emerge ad una certa distanza dal TP coinvolto. Infatti una caratteristica di molti (ma non tutti) i TP è quella di causare dolore in aree localizzate ad una certa distanza dal punto stesso (caratteristico dolore proiettato), ad esempio, se comprimendo il peroneo prossimale appena al di sotto del ginocchio, si genera dolore nella zona del malleolo esterno. Esistono 2 classificazioni di TP, ovvero quelli attivi e quelli latenti:
TP attivo: provoca dolore nella persona, è un tipo di dolore sordo, spesso profondo con intensità variabile (da basa a invalidante), detto dolore può aumentare con la digitopressione, più forte sarà il dolore proiettato e maggiore sarà la distribuzione topografica del TP in questione. In base alla legge del non dolore, i Trigger Point attivi creano una contrazione antalgica che può provocare un dolore muscolare cronico, rigidità e disfunzioni nel movimento.
TP passivo: nessun dolore ma può causare limitazioni di movimento e debolezza al muscolo colpito. Si forma in seguito ad un trauma e, dopo la guarigione dello stesso può persistere per anni, e causare dei veri e propri attacchi di dolore in seguito a: veloce raffreddamento muscolare, stiramenti, posizione accorciata prolungata del muscolo colpito.
Esistono però delle controindicazioni al Massaggio Sportivo, esse possono essere assolute o relative, possiamo dividere le controindicazioni assolute in 2 gruppi, ovvero:
Stati infiammatori e processi infettivi:
Artrite acuta
Artrite reumatoide
Flebiti o Trombosi
Infiammazione delle Ghiandole Linfatiche
Neoplasie
Nevrite (infiammazione di un tronco nervoso)
Osteite (processo infiammatorio a carico del tessuto osseo di natura microbica, micotica, parassitaria o tossica)
Osteomielite (processo flogistico acuto o cronico del midollo osseo, sostenuto dai comuni germi piogeni)
Osteocondrite (affezione scheletrica, frequente specialmente nell’infanzia e nell’adolescenza, caratterizzata da rammollimento del tessuto osseo, fenomeni regressivi, deficiente ossificazione del nucleo epifisario, frammentazione e addensamento di esso)
Stati febbrili
Tubercolosi ossea
Alcuni degli stati infiammatori succitati possono essere anche cronici.
Lesioni da traumi:
Borsiti
Contusioni
Contratture
Distorsioni
Ferite
Fratture
Lussazioni
Stiramenti
Strappi
Tendiniti e Tenosinoviti (Sinoviti tendinee)
Per questa seconda categoria i tempi d’attesa variano in basa al tipo di tessuto, per i tessuti molli le lesioni richiedono normalmente un tempo di guarigione che varia dagli 8 ai 10 giorni di riposo; per le strutture ossee saranno necessari 45-60 giorni per il naturale processo di riparazione. In particolare in caso di fratture, anche solo sospette, è il caso di astenersi poiché si rischierebbe di mobilizzare i monconi oppure, provocare la migrazione di migrazione di cellule ossee che potrebbero provocare Miosite ossificante nei muscoli circostanti la frattura.
Le controindicazioni relative sono:
Acne e Ascessi
Artrite acuta localizzata
Cicatrici non completamente cicatrizzate
Herpes Zoster
Scottature
Vene Varicose e Flebiti
In questi casi non verrà mai trattata la zona colpita ma si lavorerà sempre perifericamente.
Durante gli allenamenti è frequente che l’atleta possa procurarsi:
Abrasioni e Tagli
Epistassi
Bolle e Vesciche
Verruche e Funghi
Contusioni
Stiramenti muscolari
Strappi muscolari
Crampi muscolari
Contratture muscolari
Contusioni
Fratture
Distorsioni
Lussazioni
Come notabile le problematiche che l’atleta può provocarsi durante l’allenamento o in competizione sono pressoché le medesime delle controindicazioni al massaggio; i suddetti traumi possono essere prevenuti, basta conoscere le condizioni di rischio che potremmo dividere in esogene ovvero derivanti dall'ambiente, ed endogene ovvero intrinseche all'atleta stesso. Vediamole e cercando così di capire come prevenirle.
Condizioni di rischio esogene:
Terreni di gioco duri (in tartan o campi ghiacciati, possono provocare tendiniti)
Spigoli del canestro o aste scoperte (potrebbero essere causa di ferite)
Macchie di sudore sul terreno (davvero poco controllabile come fattore però potrebbe far scivolare)
Calzature non del proprio numero, piccole o grandi (compressioni e complicazioni tendinee)
Attività con caldo eccessivo (colpo di calore)
Attività con troppo freddo (strappi e stiramenti)
Condizioni di rischio endogene:
Età dell’atleta inadeguata (troppo alta o troppo bassa)
Norme igienico-dietetiche inadeguate (scarso apporto di liquidi o assunti tutti in una volta – mentre bisognerebbe bere poco e spesso, è una predica che mi ritrovo a fare spessissimo anche alla clientela extra sportiva -, proteine al posto dei carboidrati prima della gara)
Problemi di emotività (in certi casi sarà sufficiente la parola giusta al momento giusto, in altri sarà necessario il supporto di un Coach)
Affaticamento muscolare per eccessiva attività sportiva (spesso lo stretching e il massaggio sia pre che post allenamento vengono disattesi mentre sarebbero un ottimo supporto)
Scarsa preparazione atletica (la diminuzione della coordinazione, della coscienza corporea e spazio temporale, per esempio, possono portare a distorsioni tibio-tarsiche o al ginocchio)
Riconoscere problemi che possono sfociare in strappi o stiramenti (ad esempio le contratture)
Come sopra descritto, il Massaggio Sportivo agisce, in modo diretto e indiretto, su vari apparati, quindi se ben eseguito, rispettando le fasi dell’allenamento e in una competizione, della gara (stimolante nel Pre gara e rilassante nel Post gara) è indubbiamente indicato per quelle persone che desiderano migliorare le loro performance sportive siano esse a livello agonistico o amatoriale; ma anche per i non sportivi, detto massaggio agisce favorevolmente sui seguenti disturbi:
Ansia
Depressione
Emicrania
Insonnia
Intossicazione
Rigidità e dolori muscolari
Squilibri posturali
Stanchezza
Rendendolo idoneo per tutti, sportivi e sedentari.